FEDERICO SEMENZATO

FEDERICO SEMENZATO

Genio o bluff?!?
Federico Semenzato mette in mostra la sua vita postando, decine di microscopici estratti di vita.
Attimi fuggenti <dum loquimur, fugerit invida aetas>, che dimostrano la qualità incommensurabile di una materia artistico/biografica così estesa. Fototessere di un mosaico volutamente disarmonico, una attestazione inequivocabile della presa di coscienza del Maestro quale Artista totale, fin dalla sua infanzia.
Possono sembrare particolari insignificanti una pettinatura, un vestito ad uno sguardo, invece sono raffinatissimi calcoli operati nella ricerca ossessiva di una libertà espressiva sempre negata.
Per nostro godimento, Semenzato è riuscito a compiere la trasgressione più ampia e completa, liberando la sua anima dalla "formoralità", come già ci insegnò Mishima.
Sorge sponte, infatti, il confronto diretto con l’opera, al vita e la morte del nipponico Poeta.
Ma l’Artista, così operando ci porta, compiendo un'attenta analisi bilancistica della vacuità umana e pur sottomettendosi alla partita doppia, a piantare un “menhir” sul piattume urbano e fotografico.
Con questo gesto estremo è diventato “vero” contabile e fotografo che conta, spingendosi ben oltre il “seppuku” rituale di Yuiko.
Io credo che risplenderà eternamente su di noi, spettatori mediocri ed incapaci di vedere la vera bellezza, la sua genialità.
Jeanluc Petitdanseuse





Prima del selfie
Tutti noi abbiamo dei ricordi di usi che dall’infanzia si sono modificati ma fanno, in realtà, ancora parte della nostra esistenza; ci sono cose che ancora facciamo sebbene con altri mezzi.Una cosa che mi ricordo di aver fatto da sempre, è la fototessera necessaria per i documenti che via via hanno corredato
la mia vita ma, poi, utilizzata anche per divertimento o per fermare
qualche istante come oggi si usa fare con gli abusati, perché gratuiti, selfie.
Forse narcisista, forse documentarista, ho tenuto in ordine sparso parecchie fototessere, forse tutte quelle che ho fatto, che con l’ultimo trasloco sono riuscito a riunire, dando loro un senso temporale e quindi a proporre come mostra con il vero scopo che, contrariamente a quanto viene affermato dai mie amici, non è quello di nutrire il mio ego esibizionista, ma quello di far vedere il cambiamento di una persona attraverso gli anni in solo formato
tessera. E qui sta l’originalità della cosa.