FURLAN TIZIANO

Ritratti dell' anima

FURLAN TIZIANO

Autodidatta, Tiziano Furlan nasce a Nervesa della Battaglia, un antico paese adagiato sulle pendici orientali del Montello e lambito dal fiume Piave. Questi luoghi straordinari e il lavoro preciso e artigianale del padre favoriscono nel giovane l’affiorare di un interesse molto forte e deciso verso il mondo dell’arte attraverso: l’osservazione del vero, l’acquisizione di una efficace tecnica esecutiva e la conoscenza dei materiali. Già dalla prima infanzia i suoi occhi iniziano a guardare la natura così come viene rappresentata dagli impressionisti ma, nel tempo, ad interessare il giovane artista non è il paesaggio in sé quanto l’esperienza subitanea e psicologica del vivere un momento fugace della realtà, un sogno, un’illusione, un fantasma temporale, che tuttavia va assolutamente fermato e consegnato, quasi come un documento, alla storia. Ed è così che inizia ad esplorare dapprima con la pittura e in seguito anche con attività scultoree e compositive i vari contenuti dell’arte moderna e contemporanea: il Cubismo, il Surrealismo e la Metafisica, l’Astrattismo, fino ad arrivare alle ultime tendenze e sperimentazioni del Contemporaneo. I risultati, per forza creatrice e originalità, si fanno subito notare con una produzione estremamente corposa e continua di opere. Sarebbe comunque sbagliato separare in Tiziano Furlan il primo periodo metafisico e surreale da quello immediatamente anteriore e da quello successivo, poiché vi sono degli elementi costanti che attraversano tutta la produzione dell'artista: in primo luogo il continuo richiamo ad una classicità della “buona esecuzione” nei temi e nella costruzione della forma, in secondo luogo la sua straordinaria capacità di concepire l'opera da eseguire in maniera “filosofica”, vale a dire con la consapevolezza d’essere comunque e sempre alla ricerca di un pensiero tradotto in immagine. Tale coerenza, basata su un gioco continuo di richiami è determinata da una concezione del tempo come una dimensione senz’evoluzione, in cui tutto eternamente ritorna come se il passato fosse il suo modo di concepire il futuro, e il presente diventa il momento in cui i tempi passati tornano come ricordo e, quelli futuri, come speranza o timore di non poter ancora raggiungere l’origine delle cose e la sua idea di infinito. Nell’ultima fase della pittura di Tiziano Furlan con opere dai titoli legati a Vasilij Kandinskij e memorie suggestive emerge l’interesse per il mondo naturale in cui l’elemento fisico si somma alla ricerca spirituale dell’uomo. Le sue immagini dipinte sono la descrizione del mondo visibile interpretato dalla corrente pittorica contemporanea astratta e informale con la perdita definitiva dell’oggetto. Ma la forma geometrica, come simbolo dell’astrazione, determina anche il limite della tela e la sua struttura: dal rettangolo al cerchio, passando per tutte le possibili variazioni e combinazioni.